Auguri di Buone Feste

. lunedì 29 dicembre 2008
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Dieci centimetri di neve e il paese ti va in tilt

. mercoledì 10 dicembre 2008
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Dal titolo si può evincere perfettamente quanto successo stamattina ad Opera a causa di una più che annunciata nevicata.

Dalle 7.30 fino a quasi le 10 mattina centinaia di vetture sono rimaste bloccate in viale Berlinguer e nelle vie adiacenti. Sebbene l'Amministrazione non sia certamente in grado di cambiare le condizioni metereologiche a mio parere ci si poteva senza dubbio organizzare meglio.

Questa poteva essere un'occasione per dimostrare l'effettiva utilità del nutrito numero di agenti in organico alla Polizia Locale operese.
Non penso che occora essere un esperto di viabilità per accorgersi che essendoci a Opera tre semafori sulla via principale e un unico cavalcavia per accedere alla statale in direzione Milano era il caso di impiegare almeno un agente per semaforo per regolare e far fluire il traffico che sembrava essere impazzito.
In oltre un ora di calvario, nel centro del paese e sull'unica strada percorsa dai pendolari verso Milano, avvistati solo due vigili a piedi che si dirigevano separatamente verso destinazioni ignote apparentemente non occupandosi dell'ingorgo.
Occasione decisamente fallita.

Una volta usciti dall'abitato e immessi sulla statale il traffico non era certamente fluido ma almeno scorreva. Arrivati a Milano città sembrava poi di essere su un altro pianeta: poco traffico e strade praticamente sgombere dalla neve.

Questa mattinata di black out operese è stata frutto della disorganizzazione sopra citata ma anche e soprattutto della totale mancanza di collegamenti alternativi all'auto a Milano.
Se già è sempre penalizzante abitare in uno dei pochi (forse il solo) paesi della prima cintura milanese senza tram, treno, metropolitana o una dannata corsia preferenziale per gli autobus, quando le condizioni meteo diventano avverse il deficit infrastrutturale diventa ancor più insostenibile.

E più passa il tempo e più la situazione si fa drammatica e le promesse della politica ripetute da decenni (allargamento Ripamonti, tram 24, ecc.) palesemente disattese.

Inquinamento, stress, ritardi al lavoro, spese alte per sostenere l'obbligato trasporto privato e troppo tempo sprecato in auto: quanto durerà ancora la pazienza dei vessati cittadini operesi?

OPERA CONTRO IL TERMOVALORIZZATORE

. domenica 30 novembre 2008
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da http://www.milanoweb.com

Prevista una conferenza con i sindaci dei comuni del Sud Milano

Torna prepotentemente di attualità la questione del “termovalorizzatore” nel Sud Milano, dopo la dura presa di posizione del Sindaco di Pieve Emanuele Rocco Pinto, ecco il turno del Sindaco di Opera Ettore Fusco che ha deciso di promuovere un tavolo di lavoro composto dai sindaci dei comuni del Sud Milano e dalla Regione Lombardia.

Penati, Presidente della Provincia, ha deciso di sottostare al diktat regionale secondo cui non è possibile porre un veto alla creazione del termovalorizzatore nel sud Milano ed ha già gettato la spugna dicendosi disponibile a valutare anche questa soluzione nonostante il piano appena approvato prevedesse proprio il contrario.

A questo punto - sottolinea il Sindaco di Opera Ettore Fusco - alla luce di quanto dichiarato remissivamente da Filippo Penati, Presidente della Provincia di Milano sotto minaccia di commissariamento per non avere saputo gestire il piano rifiuti, devono mobilitarsi i Comuni del sud Milano con cui Regione, Provincia e Comune di Milano devono fare i conti se decidono arbitrariamente di costruire all’interno del parco agricolo il nuovo termovalorizzatore”.

Il Parco Agricolo sud Milano non è solo un polmone verde ma rappresenta anche la spina dorsale dell’economia delle nostre aree. Un'economia che subirebbe un forte contraccolpo se accanto alle cascine ed aziende agricole dovesse sorgere un inceneritore. Sarebbe la fine per decine di allevatori, produttori di latte ed agricoltori che hanno fatto del loro lavoro una cultura di vita più sana e naturale per tutti coloro che abitano queste terre. Senza agricoltori morirebbe il Parco Agricolo e l’intero Sud Milano cadrebbe nelle mani dei costruttori, pronti a speculare, devastando l’importanza storica e culturale, oltre la bellezza e qualità della vita, della campagna padana.

Opera non ci sta e convoca immediatamente i sindaci del Sud Milano con cui condividere una comune protesta e la proposta di istituire un tavolo istituzionale a cui fare sedere gli enti locali interessati e la Regione Lombardia. Prima che la Regione produca una valutazione d’impatto ambientale i Sindaci vorrebbero essere coinvolti e poter discutere le loro ragioni con chi potrebbe rovinare l’economia, oltre che la salute, di centinaia di migliaia di cittadini provocando la chiusura di un’abbondante quantità di piccole e medie aziende agricole che vivono della propria terra ed arricchiscono la provincia di Milano economicamente e culturalmente.

Il Sindaco di Opera, convocherà urgentemente i sindaci di Rozzano, Assago, Basiglio, Pieve Emanuele, Locate Triulzi, San Giuliano Milanese e San Donato Milanese al fine di valutare la strada da seguire per fare valere le ragioni del Sud Milano nei confronti della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Milano.


Fusco e gli altri sindaci del sud Milano in Provincia

. sabato 22 novembre 2008
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Ricevo e pubblico:

Opera, 20 novembre 2008

Si sono recati in Provincia su invito del Presidente Filippo Penati i sindaci di Opera, Rozzano, Pieve Emanuele e Locate Triulzi.

Presenti, oltre Ettore Fusco, Massimo D’Avolio, Rocco Pinto e Severino Preli anche l’Assessore Cadeo di Milano ed il Presidente del Parco Sud, l’Assessore Provinciale Bruna Brembilla.

Il Presidente Penati si è impegnato a mantenere l’impegno preso in fase di approvazione del piano rifiuti in merito alla salvaguardia del territorio compreso nei confini del Parco Agricolo Sud Milano.

La Regione ha commissariato la Provincia, su questo piano, anche per l’esclusione delle aree a sud di Milano dai siti disponibili per la nascita del nuovo eventuale termovalorizzatore ed il Presidente Penati, da oggi commissario ad acta sul piano rifiuti, dovrà riscrivere l’articolo oggetto di tale salvaguardia ottenuta anche come conseguenza delle forti proteste giunte dal sud Milano, guidate dal neo sindaco operese Ettore Fusco, e tenere conto della richiesta formulata dalla Regione.

Il Parco sud sarà sottoposto a regime penalizzante, quindi aree dove le opere vengono realizzate sotto particolari prescrizioni progettuali, anziché escludente come inizialmente previsto.

Per Filippo Penati, comunque, sono tuttora valide le ragioni che avevano ispirato ad escludere le aree a parco tra le possibili localizzazioni di un nuovo impianto e queste, garantisce il Presidente, peseranno conseguentemente su quelle che potranno essere le scelte effettive su dove andrà costruito il futuro termovalorizzatore.

Il commento di Ettore Fusco, guida della ferma opposizione all’inceneritore che lo vede in prima fila da anni, è positivo sia sul piano dei rifiuti, espressione del voto provinciale, che escludeva le aree parco dal rischio di essere futura sede di inceneritore, sia sulla presa di posizione di Penati che oggi si è impegnato a portare avanti una formale contrarietà all’edificazione di termovalorizzatori nelle aree che sono diventate penalizzanti e che saranno comunque sottoposte nel caso ce ne fosse bisogno a verifica di impatto ambientale.

Opera è già stata penalizzata nel passato ed oggi chiediamo sia rispettato un territorio agricolo, espressione della nostra economia prevalente, ed un area fortemente trascurata a livello di infrastrutture e servizi al cittadino.

Prima di costruire una qualsiasi opera di pubblica utilità ci aspettiamo l’adeguamento della Via Ripamonti, il raddoppio della Valtidone e della Vigentina, l’arrivo del 24 a Opera, il corretto funzionamento delle stazioni ferroviarie di Locate Triulzi e Pieve Emanuele ed infine la presa in carico da parte della Provincia, con relativa sistemazione della carreggiata, della strada intercomunale che collega Opera a Rozzano attraverso quello stesso Parco Sud che ne impedisce persino l’adeguamento, di una strada causa di centinaia di incidenti ogni anno per le sue dimensioni ridotte, ed oggi dovrebbe accettare addirittura un inceneritore.

Ufficio Stampa Comune di Opera

l'abbiamo scampata? Per ora...

. giovedì 20 novembre 2008
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“Ho già firmato il provvedimento commissariale che approva l’integrazione che mi è stata richiesta da Regione Lombardia in cui mi si chiede di inserire tra le aree di possibile localizzazione per un eventuale nuovo termovalorizzatore anche l’intero Parco Agricolo Sud Milano e non più solo le aree del Parco nel Comune di Milano come precedentemente avevamo inteso fosse la richiesta della Regione”. Lo ha affermato il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, dopo la firma.
“Con questo atto si esaurisce il mio compito di Commissario ad acta e ho voluto compierlo proprio nel giorno in cui la Giunta regionale ha deliberato la mia nomina perché non si allungassero inutilmente i tempi. La Provincia di Milano è così tra le prime amministrazioni provinciali lombarde ad aver approvato il Piano Rifiuti.
“Ho compiuto tale atto con doveroso spirito di collaborazione istituzionale e garantisco che tale collaborazione con Regione Lombardia e il presidente Roberto Formigoni continuerà anche nella delicata fase della localizzazione dell’impianto di termovalorizzazione. Con l’assessore all’Ambiente Bruna Brembilla – prosegue il presidente Penati - questo pomeriggio abbiamo incontrato i sindaci di Locate Triulzi, Rozzano, Pieve Emanuele e Opera, mentre per il Comune di Milano era presente l’assessore al Decoro e Arredo ubrano e Verde Maurizio Cadeo. A loro abbiamo illustrato in cosa consisteva la mia nomina a commissario. Abbiamo ribadito - aggiunge Penati - la nostra contrarietà a che si realizzi un nuovo impianto nel Parco Agricolo Sud Milano, non essendoci la necessità di intaccare un territorio come quello con particolari caratteristiche, in quanto si può garantire l’autosufficienza nello smaltimento rifiuti nella Provincia di Milano senza un nuovo termovalorizzatore nel Parco Sud” Il presidente Filippo Penati e l’assessore Bruna Brembilla hanno ribadito inoltre l’impegno della Provincia di Milano a fianco degli amministratori dei comuni coinvolti. Con il Comune di Milano nella persona dell’assessore Maurizio Cadeo si è convenuto di riattivare il Tavolo tra Regione, Provincia, Comune, Consorzio Recuperi energetici (Co.R.E.) e A2A per ricercare la migliore localizzazione possibile del nuovo impianto.

http://www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=37879&idsezione=1

Provincia: ci difendono i solo i comunisti

. lunedì 3 novembre 2008
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In consiglio provinciale a difendere il Parco Sud dalla possibile ubicazione al suo interno di un inceneritore ci sono rimasti solo Verdi ed estrema sinistra.
Da Affari Italiani (http://www.affaritaliani.it/milano/milano-guerra-in-provincia-sul-piano-rifiuti-la-regione311008.html):

...Luca Guerra (capogruppo dei Comunisti Italiani) e Pietro Maestri (capogruppo di Sinistra Critica). I due consiglieri hanno presentato decine di emendamenti perché, spiegano, "vogliamo evitare che il piano apra la strada a nuovi inceneritori e a una maggiore facilità di localizzarli nel Parco Sud. Chiediamo quindi la modifica di un piano sbagliato e pericoloso per l'ambiente e per i cittadini, chiarendo che la nostra posizione è in totale sintonia con le popolazioni dei diversi territori che si stanno mobilitando contro la costruzione di nuovi inceneritori"...

La parola al Sindaco Fusco

. sabato 1 novembre 2008
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Ricevo e pubblico il seguente comunicato stampa inviatomi dall'ufficio del Sindaco:

Opera, 1 novembre 2008

Nel giorno dei Santi mi domando seriamente a quale io debba votarmi per
vincere la persecuzione della Magistratura.

Sono stato prosciolto per non avere commesso il fatto, nel giorno di San
Valentino dello scorso febbraio, da un Gup di Milano che ha scrupolosamente
esaminato la montagna di prove che il PM Barbaini aveva cercato di montare a mio
carico. Successivamente la mia gente ha dimostrato di amare il suo attuale primo
cittadino ribaltando qualsiasi previsione elettorale ed assicurandomi lo scranno
del Borgomastro. Quanto ancora devo aspettare per poter dimostrare la mia
estraneità a qualsiasi accusa mossa nei miei confronti?

Forse devo aspettare l’arrivo dei Santi Innocenti, il 28 dicembre nel
giorno del mio trentanovesimo compleanno, quando si ricordano i bambini che a
Betlemme di Giuda furono uccisi dall’empio re Erode, perché insieme ad essi
morisse il bambino Gesù che i Magi avevano adorato?

La sentenza del Gup milanese non era stata rovesciata dalla Corte
d’Appello, che rigettò il ricorso del PM, ma che dovette inoltrarlo su richiesta
dello stesso alla Corte di Cassazione.
La Corte romana invece, nonostante
l’avvocato di Fusco l’Onorevole Matteo Brigandì avesse persuaso la Procura di
Cassazione a chiedere la conferma dell’assoluzione, si è espressa nel giorno del
Capodanno Celtico con il rinvio ad un Giudice di Milano per riesaminare l’intero
caso e decidere se mandare a giudizio, e quindi processare, il Sindaco di Opera
per un reato che sarebbe già troppo considerarlo d’opinione.

Il Sindaco Ettore Fusco apprende serenamente questa decisione che, visto il
clima che si respira nelle aule dove si amministra la giustizia, non lo stupisce
più di quanto fu meravigliato dal proscioglimento che arrivò nonostante la
pressione mediatica sul Giudice milanese Marco Maria Alma.

Il fatto che la Procura della Cassazione, rappresentata da Mauro
Iacoviello, avesse comunque dato ragione all’allora Consigliere Comunale della
Lega Nord e che la stessa Corte abbia invece scelto l’incredibile strada
dell’accoglimento del ricorso del PM è degno di nota poiché si presentano adesso
scenari inquietanti:

Il caso di Fusco torna ad essere esaminato preliminarmente a Milano ed un
altro Giudice potrà decidere nuovamente di non rinviarlo a giudizio. Cosa
succederà a quel punto? Il PM potrà ricorrere un'altra volta per rimettere in
circolo la macchina della magistratura fino a trovare un altro giudice
finalmente disposto a perseguitare un cittadino già assolto da un magistrato e
dal voto popolare che lo ha fatto salire sulla poltrona del primo cittadino nel
suo paese? E quando finalmente Fusco sarà rinviato a giudizio, e quindi
sottoposto alla gogna di un processo, per quale ragione il Cittadino di Opera
non potrà ricorrere a quella sentenza? Quale giustizia amministrata nel nome del
Popolo, e che si possa definire uguale per tutti, ha la sfacciataggine di
considerarsi realmente equa a questo punto?

Ai posteri l’ardua sentenza ed al Ministro della Giustizia l’onere di
provvedere affinché tali vessazioni non abbiano a ripetersi in
futuro.

Ettore Fusco – Sindaco di Opera

Campo nomadi, nuovo processo al sindaco Fusco

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Assalto campo nomadi,nuovo processo a sindaco di Opera

Sarà processato con l'accusa di istigazione a delinquere

Con l'accusa di istigazione a delinquere l'attuale sindaco leghista di Opera, in provincia di Milano, Ettore Fusco, dovrà nuovamente essere giudicato dal gup del capoluogo lombardo che il 14 febbraio scorso lo aveva prosciolto. Il verdetto favorevole è stato annullato con rinvio dai giudici della prima sezione penale che hanno accolto le "obiezioni" sollevate dalla procura della Repubblica. L'accusa contestata dai pm ambrosiani si riferisce all'invito ad occupare il locale campo nomadi che Fusco, quando era consigliere di opposizione al comune di Opera nel dicembre 2007, rivolse al pubblico che seguiva la seduta del consiglio comunale.

La sera stessa ci furono degli scontri e il campo, destinato ad ospitare famiglie rom che erano state sfrattate da un'altra area, venne invaso dalla cittadinanza che distrusse le tende allestite dalla Protezione civile. All'udienza preliminare di febbraio scorso il giudice, accogliendo le tesi della difesa, prosciolse Ettore Fusco affermando che "le azioni che aveva proposto non erano violente ma avevano il solo scopo di tutelare gli interessi dei cittadini". La zona sulla quale era stata realizzata la tendopoli infatti era stata in precedenza destinata alla Croce Rossa. Contro il "non luogo a procedere" deciso dal gup la procura ha presentato ricorso in Cassazione.

La sentenza 40684 depositata oggi annulla il proscioglimento e invita il giudice a verificare, con una nuova udienza preliminare, "quale forza suggestiva" potessero avere "le frasi pronunciate da Fusco". A questo proposito i magistrati sottolineano che il reato di istigazione a delinquere si riferisce "a quelle condotte che rappresentano azioni concrete che possono indurre altri a commettere fatti delittuosi". In sostanza, secondo la Cassazione, non è importante quale fosse l'intento dell'attuale sindaco se le sue parole inducevano, di fatto, la cittadinanza a compiere azioni contro la legge. Una decisione che ha "scavalcato" anche le conclusioni del sostituto procuratore generale della Cassazione, Mauro Iacoviello, che invece aveva chiesto la conferma del proscioglimento.

da Virgilio Notizie

Tempo di raccolta (abusiva)

. domenica 26 ottobre 2008
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Tempo di raccolta agli orti abusivi del bosco in città a proposito dei quali ci arriva l'ennesima segnalazione.

Non si riesce ancora a capire perchè ai "soliti ignoti" è permesso di coltivare il suolo pubblico e per di più in un parco mentre molti altri cittadini fanno la fila per avere i legittimi orti comunali.

Amici? Amici degli amici? O semplice incuria da parte dell'Amministrazione e delle società incaricate della cura del verde?

Certo non può considerarsi una priorità e non vorremmo l'arresto di nessuno ma una bel taglio con arata ricorderebbe a molti l'educazione civica che, come si sa, è fatta soprattuto dal rispetto di tante "piccole" regole e dal ristabilire la legalità di tante "piccole" situazioni.

Penati e Fusco insieme contro il termovalorizzatore?

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RICEVO DALL'UFFICIO STAMPA DEL COMUNE IL SEGUENTE COMUNICATO

Penati con noi nel dire no all’inceneritore nel Parco Sud

Opera, 21 ottobre 2008

Dopo avere avuto un colloquio con il Presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, il Sindaco di Opera Ettore Fusco può rincuorarsi e tirare un sospiro di sollievo per avere trovato altri alleati nella scelta di non edificare il nuovo termovalorizzatore nel Parco Agricolo Sud Milano.
Penati ha comunicato al primo cittadino operese la sua posizione relativa alla non collocazione di un eventuale nuovo impianto nel sud milanese ed ha convocato una riunione con i sindaci, dell’area interessata, che hanno dimostrato la propria contrarietà ad ospitare una simile struttura nell’unica zona della città metropolitana ancora a vocazione agricola e con un immenso patrimonio naturale da salvaguardare.
Giovedì il Consiglio Provinciale dovrebbe approvare un piano rifiuti che, questo l’impegno del Presidente della Provincia, sicuramente non riguarderà eventuali collocazioni di nuovi impianti ma darà già una indicazione sull’area che non dovrà essere interessata: quella del sud Milano a confine con Opera.
Il Sindaco di Opera si recherà quel giorno in Provincia per incontrare Penati, gli altri sindaci del sud Milano e per assistere ai lavori del Consiglio Provinciale con all’ordine del giorno il piano dei rifiuti.

Ufficio Stampa del Comune di Opera

L'inceneritore? Lo fanno a Pieve ( che è come averlo quì)

. domenica 5 ottobre 2008
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Zitti, Zizzi. Alla fine sembra che c'è l'hanno fatta. O che ce la vogliono fare sotto il naso in accordo, sembra, con l'amministrazione di Pieve Emanuele.
Questo infatti quanto riportato oggi dalle pagine milanesi del Corriere della Sera:

"VIA LIBERA ALL'INCENERITORE BIS
Rifiuti, Milano avrà il secondo termovalorizzatore: la Provincia si avvia a dare il via libera. Al primo posto della lista delle località destinate ad ospitare l'impianto c'è Pieve Emanuele. A giorni, a Palazzo Isimbardi si discuterà del piano rifiuti. (....)
Il nuovo termavolarizzatore si farà .... il luogo più accreditato per ospitare il nuovo impianto del'area milanese è Pieve Emanuele. Nessuno ufficializza, per carità (allora perchè lo danno per sicuro?? ndr). Ma la scelta del comune meridionale della metropoli è ben più che un'ipotesi. E un sostanziale via libera sarebbe arrivato dall'amministrazione di Pieve Emanuele. (...)"

Capito cari concittadini? Da ridosso di Opera a Nord (area vicino al carcere) si sono spostati a ridosso di Opera a sud (Pieve Emanuele). Ma la sostanza non cambia: sempre di cancro per noi e per i nostri figli si sta parlando. Sempre nel Parco Agricolo Sud Milanese siamo (pensate solo ai campi, agli allevamenti, al latte che vi si produce e ci beviamo...).
La scusa è che fra pochi anni a Milano non basteranno gli impianti già esistenti, ma di fronte a chi propone di ampliare quelli, si fanno orecchie da mercante.
Il sospetto è che costruirne uno nuovo sia un affare per i proprietari dei terreni ora agricoli (sarebbe bello verificare se il propietario dei terreni di Pieve è lo stesso di quelli della vecchia ipotesi vicino al carcere...), per le imprese che lo costruiscono, per l'Amsa.
Insomma, il sospetto è che si tratti di una speculazione ai danni della salute dei cittadini del Sud Milano e di un sistema agricolo e ambientale che è riuscito fino ad ora a conservarsi decentemente grazie al Parco Agricolo Sud Milano.
Sarebbe bello sapere cosa ne pensa e cosa intende fare il nostro Sindaco che ci prometteva battaglia per la scorsa possibile ubicazione che, come ho spiegato, per la nostra salute è dannosa esattamente come quella attuale.

Ps. Prepariamoci alla protesta dura.
Pps. Per approfondire il discorso visitate i collegamenti presenti nel sito.

Ettore Fusco nuovo sindaco

. martedì 15 aprile 2008
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Ho preferito mantenere il silenzio nell'ultimo mese per rendere definitivamente chiaro a tutti che questo blog non è mai stato pilotato o appoggiato da nessuna parte politica ma ha sempre portato avanti istanze politico-civili di un cittadino e di chi la pensa come lui di volta in volta.

Mi voglio però subito togliere qualche sassolino dalla scarpa verso una sinistra che senza idee (basta vedere il programma pubblicato sul sito comunale prima delle lezioni), con il clientelismo ("più cooperative contro la disoccupazione giovanile" uno dei pochissimi punti del blando programma), e senza nessuna novità vera si era illusa di potercela ancora fare.
Se fosse cambiato davvero qualcosa nell'ultimo anno, se si fosse rinnovata la classe dirigente operese (i candidati al consiglio erano praticamente gli stessi di dieci anni fa con un età madia sensibilmente più alta rispetto a qualla delle altre due coalizioni), se si fossero imbarcati davvero i giovani senza tenerli chiusi come animali da zoo nel recinto delle associazioni e varie cooperative pensandoli solo come schede con delle crocette (...), se si fosse scelta la democrazia al posto della menzogna della "pravda comunale", forse qualcosa sarebbe cambiato davvero prima delle elezioni.
E non ce l'ho con la sinistra in generale: a livello nazionale hanno avuto molto più coraggio, si sono liberati delle ideologie e delle compagnie imbarazzanti che mantangono a Opera.
Forse la batosta operese servirà a un rinnovamento che sarebbe un bene per tutta la città di Opera oltre che per la stessa coalizione di centro sinistra.

Intanto però facciamo gli auguri al nuovo sindaco Ettore Fusco.
Tante cose ci uniscono, tante cose ci dividono.
Ci hanno unito, anche se con modalità diverse, le battaglie contro il campo nomadi imposto dall'alto, contro l'inceneritore, per i test antidroga agli operatori sociali ed educatori, per un spazio all'opposizione sul giornale comunale, ecc.

Governare in prima persona è sicuramente diverso: ci vogliono capacità di calcolo, di gestione, di mantenere e sviluppare i servizi locali.

Non traggo conclusioni affrettate. Adesso è il momento dei fatti, per questo mi congedo con un in bocca al lupo al nuovo sindaco ma tenendo gli occhi aperti sull'attuazione del programma e, in primis, sulla formazione della giunta.

Dal punto di vista personale le priorità che mi stanno a cuore per il territtorio saranno sempre le stesse e l'attenzione verso di esse rimarrà immutata, tanto per citarne alcune: allargamento della Ripamonti con corsia preferenziale, rete wi-fi comunale, pannelli solari e fotovoltaici sugli edifici comunali.

Rimanete sintonizzati perchè quì la soglia di attenzione non sarà abbassata.

PROPAGANDA ELETTORALE A SPESE DEGLI OPERESI

. mercoledì 5 marzo 2008
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Dopo aver letto l'ultimo numero della Pravda (il giornale comunale), in distribuzione in questi giorni, penso che la sfacciataggine nell'usare i soldi di TUTTI gli operesi per editare un periodico comunale, che è in realtà pura propaganda della Sinistra operese, ha superato ogni limite.

Niente è lasciato al caso: a iniziare dai colori dominanti della grafica, rosso e verde, i colori del PD e comuqnue di forze storicamente di sinistra. Si può obiettare che siano quelli della nostra bandiera, giusto, ma in ogni caso i colori sociali del Comune di Opera sono giallo e blu....no??!!!

Come sempre neanche una virgola di spazio a punti di vista diversi da quelli dell'Amministrazione e delle sue clientele: cittadini comuni, partiti di opposizione, comitati di quertiere sono invitati a pagare e leggere senza potersi esprimere: alla faccia dei "democratici".

A pagina sette campeggia una foto di Borghi, naturalmente in qualità di assesore, siamo convinti che non si voleva fargli pubblicità (sempre con i nostri soldi) in quanto candidato per il centrosinistra alle amministrative. Rileviamo solo che in tutto il numero ci sono due foto di politici operesi
una della quali è di Borghi: 50% del totale, non male...

Chiudiamo con l'eclatante articolo sull'allargamento della Ripamonti. La giunta attuale sembra quasi prendersene il merito ed entrando nei particolari del progetto (cosa che nella Pravda non avviene quasi mai avendo un rapporto difficile con l'oggettività dei fatti) si può, ad esempio, leggere (attenzione al linguaggio politichese puro):

"Opera (chi, come, dove e quando?) ha chiesto e ottenuto
(chi, come, dove e quando?) che nel progetto si prestasse attenzione al traffico, che dovrà diventare più fluido (preparatevi a sciogliervi insieme alle vostre auto...) e, parallelamente all'ambiente (?): riducendo anche le emissioni di sostanze inquinanti nell'aria, favorendo un traffico di maggior scorrimento e non costretto a "imbuti" all'ingresso del capoluogo lombardo, sopratutto nelle ore di punta (dipende dal numero delle auto: se non è a Noverasco senza una preferenziale per i mezzi la coda arriverà solo più avanti).
Il progetto prevede infatti il potenziamento del trasporto pubblico (come non ci è dato di saperlo: l'unica cosa davvero importante, ovvero, la creazione o meno della corsia preferenziale per i mezzi pubblici, non è stata specificata...) numerosi interventi di mitigazione ambeintale (ad esempio?) e la piantuamazione di diverse essenze arboree (lavanda, rosmarino, timo, basilico, e tutte proprio in mezzo alla strada!!! si vede proprio che Sandolo è assessore all'ecologia e alla viabilità...)"

Non vi pare che come Cittadini ci meritiamo di più? Bene, allora PRETENDIAMOLO!

UN PROGRAMMA DAI CITTADINI PER I CITTADINI

. mercoledì 20 febbraio 2008
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Come promesso il blog torna sul tema delle amministrative con proposte costruttive di programma.
Negli ultimi giorni, malgrado sia diminuita l'attività visibile di pubblicazione del blog, è aumentata quella sotterranea. Con il contributo personale e via mail di numerosi lettori del blog e, naturalmente, con il mio input iniziale, è stato redatto un programma dei cittadini rissunto in undici punti.
Ovviamente qusti punti non hanno la pretesa di essere tutto quello che serve e bisogna fare a Opera ma sono sicuramente i più sentiti e i più vicini ai bisogni reali dei cittadini, proprio perchè proposti direttamente da loro.
Speriamo dunque che i candidati li incorporino il più possibile nei loro programmi e che si esprimano per farci sapere cosa ne pensano.
Il blog appoggierà il candidato che ne porterà avanti di più dando garanzia di farlo.
A mio parere non sono proposte nè di destra né di sinistra ma, semplicemente, di buon senso: quello di cui abbiamo più bisogno ora e nei tempi duri che si prospettano.
Il programma è ancora aperto, chiunque voglia commentarlo o integrarlo può scrivere una mail o commentare questo post.

L'indirizzo al quale trovarlo è http://perilnostrofuturo.googlepages.com/home

Amministrative: Abbiamo i candidati, ma le proposte concrete?

. lunedì 11 febbraio 2008
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Dal giorno 9, nel quale è stata ufficilizzata la candidatura di Ettore Fusco per la carica di Sindaco di Opera, abbiamo i due principali candidati.

Per il Centrosinistra si presenterà l'attuale Assessore alla Cultura Riccardo Borghi. Mentre per il centrodestra si presenterà appunto il leghista Ettore Fusco.

Non ho intenzione di esprimere ora un giudizio sulle due persone ma aspetterò i programmi (che ahimè ancora mancano...) per analizzarli ed esprimere di conseguenza le valuatazioni del caso.

Non voglio avere pregiudizi verso nessuno: quello che conta sono le idee e in seguito la cosidetta "politica del fare". Devo ammettere qualche remora verso doppie bandiere e doppie identità nazionali: è già difficile far rispettare e onorare la bandiera della nostra Repubblica.

A proposito,
vengo a sapere dal blog di Pino Pozzoli che la giornata della Memoria, onorata con partecipazione dal nostro Presidente Napolitano (tanto da scatenare nuove polemiche con la Croazia) è stata ignorata dal Comune di Opera: ecco un modo pessimo per fare della memoria colletiva memoria di parte e di iniziare con il piede sbagliato la campagna elettorale. Una prova degna di Peppone in un film di Don Camillo.

E poi si lamentano dell'antipolitica: quando si piegano i valori più alti a logiche servili di parte politica non ci si può lamentare o stupire della disapprovazione dei cittadini.

Tornando alla campagna elettorale aspetto proposte e idee costruttive nei seguenti campi che giudico cruciali:

- pannelli solari e fotovoltaici su tutti gli edifici pubblici in modo da renderli autosufficienti, e perchè no, anche produttori di energia.

- definitivo e sicuro stop all'inceneritore in un raggio di almeno 20 km da Opera e Parco Sud.

- Connettività Gratis per tutta la popolazione (utilizzando la rete wi-fi).


- allontanamento definitivo della SVR dal territorio comunale

Presto un minisito "Il programma che vorremmo" (
sia accettano idee). Stay Tuned.

Le previsioni del cancro (dal blog di Grillo)

. giovedì 7 febbraio 2008
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Gli inceneritori spuntano nelle Regioni italiane come l’amanita falloide. Svettano da lontano. Oggetti di design. Ci fanno pure le gite scolastiche. Sono i funghi velenosi dei partiti. Non è necessario coglierli per morire. Basta respirarli. Vengono raccomandati in televisione in programmi condotti da presentatori imbelli. Il partito degli inceneritori è trasversale, ma quello di Casini che ne vuole piazzare quattro nel suo feudo siciliano, è anche ultraterreno, vuole avvicinare all’aldilà tutti i siciliani. La raccolta differenziata rende inutili gli inceneritori. L’eliminazione degli imballaggi superflui li azzera. La mappa degli inceneritori sovrapposta alla riduzione dell’aspettativa di vita a causa degli antropogenici PM 2,5 in Italia è illuminante.
Più inceneritori, più tumori per tutti.

La mappa permette di fare le "Previsioni del cancro". In Val Padana sono molto alte, diffuse come la nebbia.

In Calabria e nella Sicilia orientale hanno una diffusione intensa, ma cumuliforme. Contenute, invece, al pari di una riduzione del PM 2,5, in Sicilia orientale.

Bel tempo sanitario sulle Alpi orientali e in Valle d’Aosta. Su quest’ultima regione è previsto però un aggravamento a breve grazie a un inceneritore nuovo di zecca.

La distribuzione tumorale nel Paese nel suo complesso tende a stratificarsi e a diffondersi con una certa continuità. Le previsioni di mortalità diffusa a medio termine sono pressoché certe. Un tornado elettorale potrebbe spazzare via le cause della bassa attesa di vita se riuscisse a interessasse le formazioni politiche più esposte sul fronte degli inceneritori. Seguiranno dettagli.Le alternative agli inceneritori: scaricate il pdf e diffondetelo.

Il prossimo sarà a Opera? molto probabile se continuaiamo a dormire e a lascire tutto in mano ai nostri "rappresentanti".

Il triste teatrino della disinformazione

. lunedì 4 febbraio 2008
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Mentre scorrono veloci i famosi quindici giorni presi dalla triade Comune di Milano-Provincia-Regione per comunicare il luogo dove verrà costruito il deciso nuovo inceneritore assistiamo a un triste teatrino della disinformazione e della politica.
Maggioranza ed opposizione si accusano vicendevolmente di non avere votato le rispettive mozioni contro l'inceneritore. Ognuno pronto a giurare che gli altri non hanno votato perchè "sotto sotto" non troppo contrari all'inceneritore.
La Sinistra parla di potenti gruppi industriali/immobiliari che spingono per l'edificazione dell'ecomostro nell'area vicina al Carcere di Opera. Ma a mio parere le mezze verità sono solo bugie complete: si facciano nomi e circostanze e solo così si potranno forse smontare piani speculatvi di fantomatici poteri forti.
Certo è che l'inceneritore è un affare. Tanto più perchè se non lo sapete ancora non è vero che chi lo gestice ci guadagna producendo energia ma l'unica fonte di reddittività di tali impinati è data dai nostri contributi, dalle nostre tasse, dal cosidetto "CIP6" che da anni viene prelevato dalle nostre bollette energetiche.

Mentre il tearino della politica dilaga dal blog di beppe grillo viene un illuminate esempio di come anche la scienza in Italia sia un'opinione. In molti rabbrivideranno a veder messo in discussione il mostro sacro Veronesi che ci dice che gli inceneritori non fanno male, ma se volete approfondire e sapere perchè lo dice, leggete di seguto e capirete come vanno le cose per noi "popolo bue":

Dal blog di Grillo. Post: Cancronesi

Cancronesi è stato ospite dallo stuoino Fazio. Ha detto che gli inceneritori non hanno alcun effetto sulla salute. Ne dovrà rendere conto, prima o poi, agli ammalati e ai loro parenti. Sono decenni che questo uomo sandwich si occupa di finanza, di imprese e, saltuariamente, di salute. Non è informato sui fatti e ha qualche piccolo conflitto di interessi. Per lui inceneritori e istituto dei tumori sono un ciclo virtuoso di creazione della malattia. Un business. La provoca e la cura.La fondazione Veronesi ha come partner:- ACEA - multiutility con inceneritori- ENEL - centrali a carbone ed olii pesanti e nucleare- VEOLIA Environment - costruzione inceneritori.Molti medici non sono d'accordo con lui e non solo in Italia.Il "Conseil Nationale de l'ordre des medicins" francese e i principali sindacati dei medici di medicina generale francesi "praticiens" hanno richiesto "una moratoria concernente la costruzione di nuovi inceneritori". L'incenerimento produce centinaia di sostanze tossiche che si liberano nell'atmosfera (articolo da Le Monde).Clicca l'immagineMedici e associazioni italiane hanno scritto una lettera aperta al Commissario Europeo Dimas:"Egregio Commissario Dimas,siamo cittadini italiani e siamo costernati per quanto sta capitando nel nostro paese, ormai diventato lo zimbello del mondo per la vicenda dei rifiuti in Campania. Oltre 14 anni di gestione in regime di emergenza non hanno risolto assolutamente nulla, anzi hanno aggravato sempre più un problema che non ha assolutamente nulla di “emergenziale” perché in tutti i paesi del mondo si producono rifiuti.Le direttive dell’UE forniscono una chiara gerarchia dei trattamenti per il loro smaltimento: riduzione, riciclo, riuso, e solo per la quota residua recupero energetico e non solo tramite incenerimento. Purtroppo la crisi napoletana appare del tutto strumentale al fare passare nel nostro paese l’incenerimento come metodo privilegiato per la soluzione del “problema rifiuti”, ribaltando completamente ciò che la stessa UE suggerisce. In Italia non sono messe in atto, se non in singole virtuose realtà grazie ad amministratori responsabili , quei metodi di raccolta (door to door) che responsabilizzano i cittadini e che possono garantire una buona qualità del prodotto differenziato ed il loro effettivo recupero.L’incenerimento continua ad essere incentivato, solo nel nostro paese, come fonte di energia rinnovabile, nonostante il minimo rendimento energetico di questi impianti (che sono per la maggior parte impianti di rifiuti tal quali), i gravi danni all’ ambiente e all’ economia che anche di recente si sono registrati( latte contaminato oltre il consentito da diossine a Brescia, territorio già gravemente inquinato, ove funziona il più grande inceneritore d’ Italia) e nonostante il fatto che il kilowattora ottenuto bruciando rifiuti, sia quello gravato dalla massima emissione di CO2.Numerosissimi sono gli studi che hanno evidenziato danni alla salute sulle popolazioni esposte, danni che nessuno può escludere anche con i “nuovi” impianti e che hanno indotto migliaia e migliaia di medici, di cittadini, di intellettuali, di associazioni ambientaliste a prendere posizioni anche con esposti e denunce alla Magistratura, affinché venga semplicemente fatto ciò che in tutto il mondo civile si fa, mettendo al primo posto la salvaguardia dell’ ambiente per la tutela nostra e di chi verrà dopo di noi.Commissario Dimas, La supplichiamo, ci ascolti, faccia tutto quanto è in suo potere affinché si scongiuri questo ennesimo disastro, affinché si facciano scelte che guardano avanti e non indietro, all’ età del fuoco." Firmato, tra gli altri, da: Prof. Angelo Gino Levis - genetista, Dr.Patrizia Gentilini - oncologo, Prof. Gianni Tamino - biologo, Dr. Giovanni Ghirga - pediatra e potavoce dei Medici per l’ Ambiente e la Salute Alto Lazio, Dr. Luigi Carpentiero - Medico del Lavoro, Dr. Stefano Montanari – Direttore Scientifico Laboratorio nanodiagnostics

Inceneritore: un giorno importante

. lunedì 28 gennaio 2008
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Oggi l'incontro fra Provincia, Comune di Milano e Regione Lombardia per decidere il futuro della gestione dei rifiuti e, sopratutto, se fare il nuovo inceneritore alle porte di Opera.

Le premesse non sono per niente buone. Comune di Milano e Regione sembrano più che mai intenzionati a piazzare il nuovo tumorificio vicino al Carcere di Opera. La Provincia che, grazie alla presenza nella sua maggioranza di alcuni partiti nettamente contrari all'inceneritore, sembrava l'unico baluardo della ragionevolezza, sembra cedere nelle ultime dichiarazioni di Penati secondo il quale non è sufficiente un ampliamento degli impianti già presenti attualmente.

Insomma, nelle istituzioni non c'è nessuno che difende la salute dei cittadini, dei nostri figli e la preservazione di un territorio a carattere agricolo come il il Parco Agricolo del Sud Milano.
Il nostro Sindaco? Quando esce una notizia sui giornali fa una dichiarazione ma di fatti nessuno.
Vi dico cosa avrei voluto io: meno parole e più fatti, azioni legali che iniziavano, che fosse stato presente all'incontro di oggi, che avesse fatto sentire le ragioni degli operesi in tutti i modi possibili.
Ma se si è solo un fuzionarietto di partito è logico si servirà la volontà del partito stesso e non della collettività che si rappresenta. E non a caso i "diossini" sono il partito che più ha spintoper la realizzazione di tumorifici in tutta Italia.

Aspettiamo il quasi tragicamente scontato esito della riunione di oggi pronti a difenderci da soli: liste civiche, comitati, questa è l'unica cosa che ci può salvare. Fin che si rimane legati ai partiti si rimane incatenati ai poteri forti. Quelli che somministrano tumori parlando di ecologia e di un risparmio energetico che non c'è. Il tutto intascandosi miliardi (nostri) che dovevano andare al solare, all'eolico e alle vere fonti rinnovabili.

Ecopass: "ecoballa" alla milanese.

. sabato 19 gennaio 2008
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Ecologia, ambiente, sostenibilità ambientale.
Queste solo alcune delle parole delle quali si riempiono la bocca amministratori che, capita quella che loro stessi considerano niente di più che una moda passeggera, l'ecologia, cercano di sfruttarla a loro vantaggio proclamando come ecologiche iniziative che di ecologico non hanno proprio nulla.

E' così che nascono le ecoballe napoletane che sono solo putridi cumoli di rifiuti che aspettano di essere inceneriti e diventare diossina o che semplicemente marciranno per anni in discariche non a norma inquinando il terreno e le falde acquifere.

E' così che nasce L'"Ecopass" della Moratti. Iniziativa a mio parere in linea di principio condivisibile ma che, così come fatta, non è altro che l'ennesimo prelievo dalle tasche di chi produce e lavora senza dare nulla in cambio. Di ecologia poi, tranne l'"eco" nel nome, non vi è neanche l'ombra. Ecco le eloquenti parole di Massimo Todisco del'Osservatorio di Milano che ha presentato i dati raccolti dopo tre settimane dall'introduzione del provvedimento:
"L'unico effetto rimane quello di rastrellare denaro dalle tasche di studenti, pensionati, lavoratori stranieri e famiglie monoreddito. L'aumento e il decremento dei livelli di PM10 nell'area monitorata rimane pressoché omogeneo e la riduzione del traffico nella zona chiusa, pari allo 0,4 % della superficie provinciale, viene vanificato nel perimetro esterno all'era tassata" (Corriere Milano 19/01/08)

Ma veniamo alla situazione degli operesi che si recano ogni giorno nel capolougo, la maggioranza dei lavoratori, per produrre e non per divertirsi. Se nei primi giorni vi era stata una netta diminuzione del traffico, e della coda trappola compresa fra Opera e Milano, questa si è rivelata solo un effetto dei temporanei disfuzionamenti dell'attivazione degli "ecopass" e non di un reale cambiamento delle abitudini dei pendolari. La riprova di ciò è che adesso, a tre settimane dall'inizio dell'ecopresaperifondelli, la coda è tornata quella di prima, di mezzi in più non se ne vedono (e comunque sono anch'essi in coda), l'allargamento della Ripamonti con preferenziale sbandierato a destra e sinistra è ancora fantascienza.
Unica differenza tangibile? Molti soldi in meno in tasca per la sola "colpa" di abitare in un paese, ricordiamo della prima cintura milanese, nel quale per andare a lavorare si paga sotto tutti punti di vista.

Decisivi i comuni confinanti: Ramazzotti dove sei?

. mercoledì 16 gennaio 2008
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Grazie alla libera informazione su Internet, e non di certo per merito dei giornalai di regime e della pravda comunale, ho reperito un documento della Provincia di Pistoia nel quel si da un ruolo determinante ai comuni confinanti con un sito individuato per la costruzione di un impianto di smaltimento di rifiuti (o inceneritore).
Il Comune di Opera sembra quindi abbia in mano strumenti per dare battaglia legale.
Se così è, perchè non lo ha ancora fatto?????
Ecco un estratto cruciale del documento qui disponibile intergralmente:

Perché se è vero che ogni Ente può legittimamente ipotizzare le più svariate localizzazioni, non può tuttavia prescindere dal parere dei Comuni confinanti, le cui popolazioni siano direttamente interessate dall’impatto ambientale del nuovo impianto, poco o molto che sia.
E non tanto e non solo per rapporti di buon vicinato, ma perché
la giurisprudenza della magistratura amministrativa ci dice che gli "enti locali interessati" di cui all’articolo 27 del Decreto Legislativo 22/1997 (Decreto "Ronchi") sono tutti quelli i cui interessi vengono coinvolti dall’impianto e quindi, non solo quelli nel cui territorio si ipotizza di ubicarlo, ed annulla le decisioni
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assunte nelle conferenze di servizi nel caso non siano stati convocati tutti i comuni confinanti con il territorio del Comune in cui si vuole realizzare l’impianto. Ultimissima, in questo senso, la sentenza del T.A.R. Sicilia – Catania n. 1549 del 20 ottobre 2005.
Da qui l’importanza della concertazione preventiva. Formulare ipotesi che potranno difficilmente essere realizzate, suscita il legittimo allarme della popolazione che, sia detto per inciso, quando manifesta pacificamente – a prescindere dal torto o dalla ragione – esercita un preciso diritto democratico, tutelato dall’articolo 17 della Costituzione.


Capito? in poche parole i nostri amministratori si possono opporre legalmente. Vi sono strumenti legislativi e precedenti per dare battaglia.
Perchè tutto questo passa sotto silenzio?
Che abbiano già rinunciato fin dall'inizio ad opporsi al di là delle parole? (delle quali ci siamo stancati)
Ci aspettiamo fatti.
E un sindaco e candidati a fianco dei cittadini con tutti gli strumenti forniti dalla legge e sopratutto tutta la determinazione possibile.

Finalmente, un pò di verità: chiuso un inceneritore a Terni e sotto inchiesta il Sindaco.

. martedì 15 gennaio 2008
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da Repubblica.it

Emetteva diossina, inquinava il fiume. Gli operai invitati a farsi visitare. Sotto inchiesta il sindaco. Da stamattina i rifiuti portati nella discarica di Orvieto

Terni, produceva veleni killeril pm chiude l'inceneritore

TERNI - Indicano l'inceneritore come un animale da cui guardarsi, accucciato in una conca dove l'aria stagna anche nei giorni di tramontana, in via Ratini, un budello sterrato tra le ciminiere e i silos della zona industriale del Sabbione. E lo fanno a maggior ragione ora, che l'animale tace della sua rugginosa ferraglia. Che i suoi due camini non esalano più bave di fumo. Un nastro bianco e rosso e una macchina del corpo forestale dello Stato tengono lontani i curiosi (che non ci sono) e gli operai, che qui non metteranno più piede.

A lungo. Affissi al cancello di ingresso, due fogli dattiloscritti dell'Agenzia Speciale Multiservizi (Asm) datati 14 gennaio avvisano "il personale degli impianti di termovalorizzazione, selezione e trasferenza che, per cause di forza maggiore, gli stessi non sono accessibili e pertanto tutto il personale è posto provvisoriamente in libertà fino a nuova disposizione". Comunicano che 32 operai, entro le prossime 48 ore, "dovranno recarsi presso lo studio medico del dottor Barconi, in via Pacinotti, per sottoporsi ad esame radiologico". La città già sa dal primo mattino.

La Procura della Repubblica ha disposto il sequestro dell'impianto con un provvedimento che racconta una storia lugubre, un "disastro ambientale" nella civile, ordinata e pulita Umbria. Che vale nove informazioni di garanzia e accusa il sindaco di una giunta di centro-sinistra eletta al secondo mandato con il 70 per cento dei suffragi di aver avvelenato la propria gente. L'aria che respira, la terra che calpesta, il fiume di cui va fiera, il Nera. Vecchio di trentadue anni, l'inceneritore ha ruminato e bruciato sino al dicembre scorso (quando ne era stato disposto dal comune un fermo temporaneo per lavori di manutenzione straordinaria) oltre il 50 per cento dei rifiuti urbani della città e della sua intera provincia producendo, sin quando è economicamente convenuto, energia elettrica (5 megawatt l'ora). Ma in uno scambio diabolico, a leggere le sette pagine con cui il pubblico ministero Elisabetta Massini avvisa gli indagati dello scempio di cui li ritiene responsabili.

Perché la pulizia della città ne avrebbe significato di fatto la lenta e silenziosa intossicazione. A cominciare dal 2003 e fino a qualche settimana fa. I liquami dell'inceneritore - scrive il magistrato - venivano scaricati nel Nera in disprezzo dei limiti di concentrazione fissati dalla legge per il mercurio, per i residui dei cosiddetti metalli pesanti (selenio, cadmio, cromo totale, nichel, piombo, manganese, rame, zinco). E i responsabili dell'Asm (la municipalizzata che controlla l'impianto) ne sarebbero stati a tal punto consapevoli da tentare di "diluirli" nel tempo "aggiungendo acque di raffreddamento provenienti dalle torri dell'impianto". I forni bruciavano senza autorizzazione, anche ciò che non avrebbero potuto - si legge ancora - lasciando che le ciminiere alitassero nell'aria "acido cloridrico" e "diossine", liberate da una "combustione" tenuta al disotto dei limiti (850 gradi) e dissimulata da false attestazioni dei cicli di lavorazione. Ancora: avrebbero bruciato anche rifiuti radioattivi. Come dimostrerebbero cinque "incidenti" registrati lo scorso anno. Il 16 marzo 2007 - scrive il pubblico ministero - viene dato ingresso nell'impianto a legno e carta provenienti da Monza e risultati radioattivi. Il 27 giugno, una nuova "positività". Anche se questa volta i rifiuti sono ospedalieri. Arrivano da dietro l'angolo. Dal "Santa Maria di Terni". E non sembra un'eccezione. Perché il 4, il 9 e il 24 ottobre sono ancora "rifiuti sanitari" a far muovere gli aghi dei rilevatori di radiazioni. Va da sé - accusa il pubblico ministero - che agli operai che lavorano nella pancia dell'inceneritore venga taciuto in quale crogiolo di veleni siano immersi.

A quale sorgente cancerogena siano esposti, "nonostante, già nel 2002, uno studio commissionato dalla stessa Asm avesse accertato come ragionevolmente prevedibile il rischio di contaminazione". Nell'impianto nessuno sembra preoccuparsene. Peggio: nel reparto di "trasferenza", dove i rifiuti vengono separati e compattati, i filtri sono a tal punto ostruiti che "gli operai, per poter respirare, sono costretti a tenere aperte porte e finestre dei locali, provocando continue immissioni nell'aria di polveri nocive, da carta, nylon e altri rifiuti leggeri". Paolo Raffaelli, il sindaco, parla con un nodo alla gola. Alle tre del pomeriggio, di fronte al magnifico palazzo Spada, la casa municipale, attraversando una piazza che brilla come uno specchio, c'è chi lo ferma e lo abbraccia scoppiando in lacrime. È stato nel Pci e nei Ds. Sarà nel Partito democratico. È stato fino al '99 parlamentare. È un uomo intelligente e non gli sfugge cosa significhi l'avviso di garanzia che ha ricevuto qualche ora prima insieme all'intero vertice della municipalizzata che gestisce l'inceneritore (il presidente dell'Asm Giacomo Porrazzini, anche lui ex parlamentare europeo dei Ds; i consiglieri di amministrazione Stefano Tirinzi, Antonio Iannotti, Attilio Amadio, Francesco Olivieri; il direttore generale Moreno Onori; i delegati per i servizi di igiene e prevenzione Giovanni Di Fabrizio e Mauro Latini). Dice: "Stavo già passando settimane umanamente terribili per la Thyssen, che qui ha il suo stabilimento madre. E non sarei sincero se ora sostenessi che sui rifiuti sono tranquillo perché nel merito di questa vicenda ritengo che, nel tempo, siano state fornite alla magistratura tutte le controdeduzioni tecniche necessarie a far cadere gli addebiti gravi e direi pure infamanti che ci vengono mossi.

La verità è che questo sequestro non solo sporca la mia immagine politica, ma fa riprecipitare in tutto il Paese e nella sinistra la discussione sullo smaltimento dei rifiuti a un'antica e improduttiva guerra di religione: "inceneritore si", "inceneritore no". A Napoli, Bassolino e la Iervolino sono stati "impiccati" per non averlo ancora costruito. Io, da tempo, vengo "impiccato" dalla destra e da settori dell'ambientalismo per averlo fatto funzionare in un quadro integrato di raccolta differenziata, termovalorizzazione, uso delle discariche, sviluppo di nuove tecniche di bioriduzione. Una cosa sola è certa. Questo sequestro non riuscirà a sporcare la città, anche perché, sensibilizzata dal prefetto, la magistratura ha compreso che per evitare che Terni sia sommersa di rifiuti nel giro di quattro giorni, almeno i reparti di raccolta dei rifiuti dell'impianto possano continuare a funzionare come snodo di smistamento".

A un costo, però. Che apre un nuovo capitolo dell'emergenza trecento chilometri a nord della linea del Garigliano. Da questa mattina, tutti i rifiuti urbani di Terni e della sua provincia saranno avviati "tal quali" (così si definisce in gergo l'immondizia non separata) nelle "crete" di Orvieto, la discarica che, sino ad oggi, ha raccolto solo il 20 per cento degli scarichi del ternano. Il cielo umbro respira. La sua terra comincia a gonfiarsi. Al veleno non sembra esserci rimedio. Neppure qui. Tra ulivi e colline smeraldo che il mondo ci invidia.

Un solo commento. CARI AMMINISTRATORI ATTUALI E FUTURI: LE RESPONSABILITA' CI SONO E SE SARA' FATTO UN INCENERITORE ANCHE QUI' I CITTADINI VI PORTERANNO DAVANTI A UN GIUDICE.
La salute delle gente non ha prezzo.

Firmate la petizione, visitate il sito.

Per chi crede ancora che servono a produrre energia e non fanno male.

. domenica 13 gennaio 2008
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Pubblico questo post di Grillo e il video relativo perchè mi sembra molto, molto, molto chiaro a proposito degli inceneritori. Per favore, guardatelo, la televisione e i giornali non vi diranno mai queste cose, non vi diranno mai la verità ma ci riempiono di "ecoballe".



12 Gennaio 2008
Vedi Brescia e poi muori

Brescia è il luogo santo dei piazzisti degli inceneritori. Vi si recano in pellegrinaggio per respirare l'aria salubre direttamente dal camino. Bevono il latte locale e fanno un giro in bicicletta nei dintorni. E' la vittoria della scienza contro le tenebre.Per saperne di più su questo miracolo dell'innovazione ho deciso di aprire una piccola inchiesta. Oggi pubblico la prima parte del viaggio nell'inceneritore. Tenetevi forte.

"A Brescia vi sono inquietanti analogie con la Campania: nel latte di aziende dei dintorni della città si è recentemente scoperta una presenza di diossine fuori norma; si nota inoltre un’elevatissima incidenza di tumori al fegato.Ma il Registro tumori dell’Asl, rassicurante, sostiene, senza dati verificabili, che ciò è imputabile all’eccesso di epatiti e di consumi di alcol (Giornale di Brescia, 10 novembre 2007). Va segnalato che l’ing. Renzo Capra, presidente di Asm, fa parte del Comitato scientifico del Registro tumori dell’Asl, di cui è anche finanziatore.Si sostiene che vengono risparmiate 470 mila tonnellate l’anno di emissioni di CO2. ma non si dice che il confronto viene fatto con la discarica e non con il riciclaggio, che consente risparmi di emissioni di CO2 tre volte superiori (AEA Technology. Waste management options and climate change, European Commission, 2001).A Brescia si finge di fare la raccolta differenziata. Ma questa viene annullata dal continuo aumento dell produzione dei rifiuti, assimilando gli speciali. In 10 anni, da quando funziona l’inceneritore, il rifiuto indifferenziato da smaltire è sempre rimasto pari a 1,1 Kg/giorno/pro capite, esattamente come la Campania, 5-6 volte superiore a quello indifferenziato dove si fa la RD “porta a porta” con tariffa puntuale (es. Consorzio Priula Treviso). L’inceneritore del resto ha bisogno di rifiuti ed Asm è riuscita a compiere il “miracolo” di mantenere le stesse quantità in 10 anni!Per gonfiare i risultati Asm dà i numeri in chilowattora ( 570 milioni ), facendo finta di non sapere che l’unità di misura, fuori dal domicilio privato, è il gigawattora (milioni di KWh) o il terawattora (miliardi di KWh). In verità il megaimpianto di Brescia ( 800.000 tonnellate/anno ) ha una potenza pari ad un decimo di una normale centrale turbogas; il costo impiantistico per MW installato è 5-6 volte quello di una centrale turbogas; la resa è di circa 20% del potere calorifico presente nei rifiuti contro un 55% di una centrale turbogas; la poca energia ricavata è annullata dallo spreco di altri materiali preziosi ( 5-6 mila tonnellate di ferro; 6 mila tonnellate di alluminio; centinaia di tonnellate di rame, ogni anno nelle ceneri, nel caso di Brescia ). Insomma nell’inceneritorista Lombardia, con 13 impianti, il contributo di questi alla produzione di energia elettrica è pari al 2%!E’ una macchina dello spreco e antieconomica che si regge solo sugli scandalosi contributi Cip6 (leggi il post) - per l’inceneritore di Brescia, oltre 60 milioni di euro l’anno, per 8 anni, il doppio dell’investimento impiantistico!.Nel 2006 l'inceneritore Asm è proclamato "campione del mondo", avendo vinto il "Wtert 2006 Industry Award". Sennonché l'Ente premiatore, Wtert, della Columbia University ha tra gli sponsor la Martin GmbH, Germany, produttrice dello stesso impianto Asm." Marino Ruzzenenti, www.ambientebrescia.it

Bella idea farne uno proprio nel PARCO AGRICOLO SUD MILANO.
Firmate la petizione, visitate il sito.

Ancora sull'inceneritore

. sabato 12 gennaio 2008
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Non vorrei essere troppo insistente ma per un paese relativamente piccolo come il nostro la costruzione di un inceneritore sarebbe un totale sconvolgimento della vita. E per questo torno sull'argomento oltre che per riportare le ultime dichiarazioni in merito di politici (non sul fronte locale dove "tutto tace", silenzio preoccupante... ) anche alcuni spunti di riflessione.

Come si sa la Regione Lombardia insieme al Comune di Milano sono i due grandi promotori del nuovo progetto ma, guardate la coerenza, proprio sul sito della Regione ecco come viene descritto il territorio che dovrebbe ospitare il nuovo tumorificio e nel quale viviamo:

Il parco Agricolo Sud Milano occupa una superficie di circa 46.300 ettari ad uso agricolo: i territori agricoli si estendono "a macchia di leopardo" all"interno dei confini del parco alternandosi a circa 19.000 ettari di territorio urbanizzato.
L"allevamento di bovini e suini è l"attività principale (in termini di reddito prodotto) con 305 allevamenti ed un"area utilizzata pari al 30% dei territori agricoli del parco.
La coltura più diffusa nell"area è quella dei cereali (43% del territorio agricolo coltivato) a cui seguono il riso (22%) ed il prato (16%). Sono presenti con percentuali minori il girasole, la soia, le orticole, le marcite, le floricole, i vivai, i pioppeti e le aree boscate.
L"area del parco si caratterizza come una delle zone di agricoltura più intensiva del territorio nazionale.
(...)

Cosa ve ne pare? a me di certo uno degli ultimi posti al mondo dove costruire un inceneritore. Mi sembra abbastanza oggettivo e infatti, sullo stesso sito, ecco un testo che cita alcune regole delle zone nelle quali è diviso il parco. Sono tre e ognuna ha vincoli più stretti della precedente. Noi siamo nella prima della quale si legge:

(...) Le "Zone" del parco

Ogni area protetta è divisa in "zone di attività", ovvero zone diverse con diverse caratteristiche di paesaggio, di attività lavorative, di presenza dell"uomo, di presenza di fauna e flora selvatiche tutelate e gestite con criteri differenti. Attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) il Parco Agricolo Sud Milano ha individuato diverse "tipologie" di territorio, o zone:

1. territori agricoli di cintura metropolitana e verde di cintura urbana

Sono aree a vocazione agricola più vicine alla città: l"attività agricola è preservata attraverso una gestione del territorio che eviti l"insediarsi di nuove infrastrutture ed edificazioni che portino ad una frammentazione delle aree agricole e ad un"alterazione del patrimonio edilizio rurale (fatte salve le trasformazioni a fini agrituristici).

Bè, scusate, ma se un Inceneritore non altera un territorio del quale i prodotti finiscono sulle tavole di centinaia di migliaia di persone, allora cosa ci vorrebbe per alterarlo? un missile caduto dallo spazio?! due grattacieli di 11 piani (ah dimenticavo, quelli li stanno facendo...)?! Per non parlare dell'aspetto paesaggistico e delle prime vittime: gli abitanti dei comuni vicini, ovvero, noi.

Cosa vi avevo detto? Per la Campania pagheremo noi.

. venerdì 11 gennaio 2008
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Putroppo in questo caso mi dispiace molto avere avuto ragione. Riporto l'articolo uscito oggi sul IlGiornale.it.

A Opera il termovalorizzatore di Penati

di Gianandrea Zagato - venerdì 11 gennaio 2008,



Clicca per ingrandire
Il nuovo inceneritore sorgerà nell’ambito del Parco Sud. A nemmeno un chilometro in linea d’aria dal carcere di Opera. Ma c’è anche una seconda opzione: l’ampliamento dell’impianto di Silla 2. Gli uffici dell’assessorato all’Ambiente della Provincia sono già al lavoro insieme ai tecnici di Comune e Regione, dopo l’apertura di Filippo Penati al nuovo impianto.
Struttura in un primo tempo prevista nel piano rifiuti di Palazzo Isimbardi e che poi, dietro diktat di Rifondazione e Verdi era stata «sbianchettata» ovvero cancellata. Inceneritore depennato ideologicamente pur sapendo che Milano e Provincia nel 2011 faranno i conti con la necessità di soddisfare un ulteriore fabbisogno di impiantistica termica pari a 507mila tonnellate l’anno.
«Sbianchettatura» che, allora, nel luglio 2007, Penati giustificò perché «è inaccettabile la spinta di lobby industriali che fanno gli interessi di coloro che costruiscono gli impianti e che tentano di tirare per la mano la Provincia». Virgolettato finito, oggi, nel cestino della carta straccia: «L’obiettivo che la Provincia si pone è aumentare la capacità di termovalorizzare i rifiuti» e, quindi, si può «realizzare un nuovo inceneritore con un limite ben preciso di 500mila tonnellate in più».
Cambio di fronte di chi prende atto dell’impossibilità di dar corso al potenziamento di impianti esistenti e che incrina ulteriormente la sua maggioranza. «Il patto sottoscritto da Penati e dai partiti nel 2004 parla chiaro e non dice una parola sulla necessità di realizzare un nuovo termovalorizzatore» (Nello Patta, Prc), «Bisogna evitare che si realizzino inceneritori non per necessità ma per il business di bruciare i rifiuti degli altri» (Andrea Gaiardelli, Verdi). La Cosa Rossa vagheggia dunque battaglia consiliare sulla decisione penatiana. Che, d’altro canto, come già avvenuto nel recente passato (questione sicurezza, Cerba, infrastrutture) sa però di poter contare sull’appoggio del centrodestra.
E, infatti, mentre Forza Italia «presenta una mozione per la revisione del piano “sbianchettato“» e «reclama l’audizione dell’assessore comunale Maurizio Cadeo, dei vertici della A2A e delle altre società impegnate nello smaltimento», An applaude «Penati che saggiamente evita, tra 1 o 2 anni, di riciclare il suo nome da Filippo Penati in Antonio Bassolino». «Sì» garantito al nuovo impianto pure dallo Sdi: «Il termovalorizzatore è una necessità inaudibile. Al bando quindi i veti ideologici della Cosa Rossa»... (continua su http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=233255

Ringraziamo la sinistra e non aspettiamo che il nostro Sindaco ci difenda: dobbiamo pensarci noi. PRONTI ALLA MOBILITAZIONE GENERALE!
o se preferite ad ammalarci...

intanto
diffondete questo volantino e firmate questa petizione.



Aggiornamento:

11/01/08 Penati (con i sindaci di Opera, Rozzano e Locate) smentisce la notizia sottoriportata e minaccia querele a "Il Giornale". Di seguito il comunicato diramato dalla Provincia e riportato anche sul sito del Comune di Opera:

COMUNICATO STAMPA DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI MILANO
Penati: “La notizia della localizzazione a Opera del nuovo termovalorizzatore è falsa e priva di ogni fondamento"
Milano (11 gennaio 2008)
“Sulla vicenda rifiuti ho più volte ribadito che la Provincia di Milano è ancora in fase di decidere se potenziare impianti di termovalorizzazione già esistenti o se costruirne uno nuovo per soddisfare il fabbisogno di smaltimento di 507mila tonnellate all’anno, così come previsto nel Piano rifiuti 2008-2011 approvato in Consiglio provinciale lo scorso luglio e ora in attesa di giudizio da parte della Regione Lombardia”. Con queste parole il presidente della Provincia di Milano smentisce duramente la notizia secondo la quale la Provincia ha scelto il Comune di Opera come sito per la realizzazione di un nuovo termovalorizzatore.
“Voglio ulteriormente sottolineare – ha proseguito Filippo Penati – che mai, in nessuna occasione e in nessun documento si è ipotizzata la localizzazione di un termovalorizzatore a Opera, così come in nessun altro posto”.
La Provincia di Milano ha inoltre dato mandato ai propri legali di agire legalmente nei confronti del quotidiano Il Giornale per la pubblicazione dell’articolo apparso oggi dal titolo ‘A Opera il termovalorizzatore di Penati’ nel quale è contenuta la notizia falsa.


COMUNICATO STAMPA DEI SINDACI DI OPERA, ROZZANO E LOCATE DI TRIULZI

Termovalorizzatore nel sud Milano? una "notizia falsa"
Opera (11 gennaio 2008)
“Una minestra riscaldata e ormai ammuffita”. Usano una metafora i sindaci di Rozzano, Massimo D'Avolio, di Opera, Alessandro Ramazzotti e di Locate di Triulzi, Severino Preli replicando alle provocazioni degli ultimi giorni dell'assessore milanese Maurizio Cadeo, il quale insiste nell'affermare che nel sud Milano sorgerà un termovalorizzatore. E che a volerlo sarebbe il presidente della Provincia. Una “notizia falsa” precisa, in una nota stampa, Filippo Penati.
“Una notizia chiaramente strumentale – aggiunge Ramazzotti – e sono dispiaciuto e un po' meravigliato che Forza Italia di Milano e l'assessore Maurizio Cadeo preferiscano la strada del clamore e degli annunci invece di dare un contributo serio al tema del trattamento rifiuti, soprattutto ora che è in corso l'esame, da parte della Regione, del Piano provinciale. Mi risulta che non sia previsto alcun impianto nel Parco sud o, più genericamente, nel sud milanese, come tra l'altro ha chiaramente ribadito nel suo comunicato stampa diffuso oggi lo stesso presidente della Provincia di Milano”.
I primi cittadini di Rozzano, Opera e Locate però, non nascondono la loro perplessità sulla posizione che avrebbe assunto Forza Italia, la quale vorrebbe presentare “una mozione per la revisione del piano” rifiuti 2008-2011, proponendo, evidentemente, la realizzazione di un termovalorizzatore poco distante dal carcere milanese ai confini con Opera.
“Il problema rifiuti è troppo serio – sostiene il sindaco di Rozzano, Massimo D'Avolio – per utilizzarlo come forzatura e occasione di scontro politico”.
“L'impegno dei Comuni della provincia verso la raccolta differenziata – sottolinea il sindaco di Locate di Triulzi, Severino Preli - evidenzia la volontà di affrontare con determinazione il problema, senza inventarsi cose che nel Piano non sono contenute. Perché compito di un amministratore pubblico non è quello di fare dichiarazioni, ma di presentare proposte concrete”.

Beppe Grillo parla del possibile inceneritore nel sud Milano.

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FLASH: leggete l'ultimo post di grillo del 10 gennaio: cita la possibile costruzione del "tumorificio sud milano"...a mio parere inquadra bene tutto il contesto...

Finanziamento pubblico dei tumorifici

. martedì 8 gennaio 2008
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Putroppo come ho scritto nel post precedente aveva ragione Grillo: l'emergenza di Napoli è stata una scusa per rilanciare la costruzione di inceneritori in tutto il paese e non solo dei tre nuovi che ha annunciato Prodi per la Campania.
L'operazione nuda e cruda consiste in un semplice finanziamento dei nostri tumori mediante i nostri soldi: di questo si occupano i politici che ricordiamo sono nostri dipendenti.

Esagero? Leggete la tabella sotto. Come vedete ottenuta incrociando i dati di autorevoli fonti.


ingrandisci la tabella

Molti di voi penseranno: "Ma allora se non si brucia dove la si mette tutta la spazzatura?"
Ce lo spiega nel video sotto un autorevole professore univiersitario di New York.


Putroppo come vedete queste informazioni sono uscurate dai media di regime che sono impegnati a scoprire la data del matrimonio di Carla Bruni e a fare disinformazione su quanto avviene a Napoli (della serie "tutti i manifestanti sono camorristi"). Sveglia!

No Inceneritore Tumorificio nel Sud Milano: diffondete questo volantino e firmate questa petizione.

Inceneritore Sud Milano: attenzione alla Campania...

. sabato 5 gennaio 2008
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Quello che sta accadendo a Napoli, "La rivolta della monnezza", a mio parere ci tocca più di quello che crediamo. Sono completamente d'accordo con Beppe Grillo che nel suo post di oggi "Il Tandem dei Record" scrive che ha il sospetto

" (...) che la spazzatura campana sia un pretesto per
rilanciare gli inceneritori. Quelli che Bersanetor e D’Alema chiamano
soavemente termovalorizzatori e che nessuno costruisce più in Europa.Ho
scritto imotivi del no e le alternative. (...) "

Attenzione quindi. Se a Napoli e in tutta la Campania scoppia un'accesa guerriglia urbana per la riapertura di discariche figuratevi cosa succederebbe se volessero farvi degli inceneritori (che come sappiamo fanno molto più male). A dirla tutta è già anni che provano a costruire inceneritori in Campania e non riescono da un lato perchè la popolazione si ribella e dall'altro perchè le gare di appalto vanno deserte perchè la camorra guadagna molto bene con il disasroso sistema attuale.

Il timore è che "la soluzione definitiva" che sta pensando il governo e alla quale alludeva oggi Prodi sia già bella che pronta, in tre parole: inceneritori al Nord.

In Campania e nel Sud le varie mafie (che come si vede controllano il territorio al posto della Stato) non vogliono gli inceneritori, e non perchè come nel resto di Europa si ha la coscienza che gli sono fabbriche di morte e antieconomici dal punto di vista energetico, ma perchè, come esposto sopra, le varie camorre fanno tanti soldi con il sistema attuale, che nessun giornale ci spiega, ma che è molto semplice: far rivoltare la gente contro tutte le discariche legali e gli inceneritori in modo che le strade si riempiano di monnezza e la politica sia in difficoltà, e poi, presentarsi dai politici locali e dire "ti libero io tutte le strade (con discariche abusive contro le quali però non si alza una sola protesta...) se mi dai tot euro [di soldi pubblici. ndr.]".

Torniamo a noi. Il punto debole di tutta la catena è il Nord e i suoi cittadini mansueti che non si rivoltano, non bloccano linee ferroviarie, ma il 90% delle volte si prendono tutte le decisioni della politica sulle loro teste e sulla loro salute. Ecco quindi che la "soluzione definitiva" prodiana sarà costruire nuovi (e mortali) inceneritori al Nord. Tutti i progetti dormienti, come quello alle porte del nostro Comune, diventeranno improvvissamente "imprescindibile interesse nazionale" e così avremo due alternative: o subire tumori, morte e avvelenamento della nostra terra oppure cominciare a farci sentire anche noi.

Cosa scegliete?

PS. se credete che esagero leggete il minisito che ho creato e questo post di Grillo.

PPS. Alziamoci dai divani e proteggiamo la nostra salute e quella dei nostri cari: intanto diffondendo questo volantino e firmando questa petizione.