Ritorno sul già trattato tema del monopolio della "grande distribuzione" presente a Opera e che in base alle più basilari leggi dell'economia ci spiega il perchè noi operesi e, come noi, tutti gli abitanti di comuni nella stessa situazione paghiamo di tasca nostra, in qualità e in ampiezza di scelta i vantaggi concessi a una nota impresa (se così si può definire) così profondamente intrecciata con una parte politica.
Evidentemente non ero un pazzo visionario e pieno di pregiudizi se gran parte degli argomenti precedentemente esposti in questo blog sono riportati nel quadro molto più esteso nello spazio e nel tempo rappresentato nel libro "Falce e Carrello" scritto dal patron di Esselunga Bernardo Caprotti.
Eccone un estratto dell'introduzione. Per capirci meglio e per comprendere meglio anche la situazione di Opera:
Ovviamente nelle quasi 200 pagine del libro (che consiglio a tutti di leggere) si esplicano molti altri aspetti dei vantaggi che le Coop hanno dal sistema sindacati-partito-cooperative-istituzioni nel quale molte volte gli stessi uomini saltellano felicemente da una parte all'altra.Basta anilizzare gli indici elaborati da
Panel International, un'azienda francese del tutto indipendente che fa
rilevamenti sui prezzi e comparare i prezzi di Esselunga di Milano a via
Ripamonti con quelli delle località dove essa non c'è. In altri termini, il
livello dei prezzi di Esselunga Milano, posto uguale a 100, fa da deflatore
ai prezzi delle Coop di tutta Italia [...] Il sistema Coop lasciato a se stesso
(ndr. senza concorrenza) costa di più al consumatore , oltre
ad essere meno efficiente. Dove c'è più concorrenza ci sono infatti meno
cooperative, e viceversa. Insomma, non è il mercato a giustificare una così
abnorme concentrazione delle cooperative. [...] questo incrocio di dati elaborati da una fonte indipendente ci permette una prova del nove. I prezzi sono più alti là dove la quota di Coop Italia è più elevata e c'è meno concorrenza.
Ma perchè ho scritto tutto questo? Da liberale quale mi ritengo, non auspico affatto che la prossima amministrazione favorisca dei possibili concorrenti ai danni di Coop ma che NON FAVORISCA NESSUNO creando così le condizioni per un LIBERO MERCATO a vantaggio di noi conumatori. Anche perchè prevedo un'inversione di tendenza: il commercio locale tornerà ad essere centrale. Visti i costi sempre maggiori dell'energia bisognerà impiegarla esclusivamente per spostare la merce verso gli uomini e non anche, come succede ora andando a far la spesa in auto, anche gli uomini verso la merce. Ma questa è un'altra storia (e uno dei prossimi post). Stay tuned.