Provincia: ci difendono i solo i comunisti

. lunedì 3 novembre 2008
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In consiglio provinciale a difendere il Parco Sud dalla possibile ubicazione al suo interno di un inceneritore ci sono rimasti solo Verdi ed estrema sinistra.
Da Affari Italiani (http://www.affaritaliani.it/milano/milano-guerra-in-provincia-sul-piano-rifiuti-la-regione311008.html):

...Luca Guerra (capogruppo dei Comunisti Italiani) e Pietro Maestri (capogruppo di Sinistra Critica). I due consiglieri hanno presentato decine di emendamenti perché, spiegano, "vogliamo evitare che il piano apra la strada a nuovi inceneritori e a una maggiore facilità di localizzarli nel Parco Sud. Chiediamo quindi la modifica di un piano sbagliato e pericoloso per l'ambiente e per i cittadini, chiarendo che la nostra posizione è in totale sintonia con le popolazioni dei diversi territori che si stanno mobilitando contro la costruzione di nuovi inceneritori"...

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Abbiamo costituito a Pieve un Osservatorio Permanente per l’Ambiente (OPA) e in questa veste abbiamo partecipato ieri sera a Sesto a un incontro con i comitati che nella provincia di Milano si oppongono alla costruzione di nuovi inceneritori. Erano presenti i 2 consiglieri provinciali, Maestri e Guerra, che strenuamente si sono opposti a uno stravolgimento del primo piano rifiuti (Luglio 2007) che non prevedeva nuovi inceneritori. Abbiamo deciso di formare un coordinamento dei comitati e di promuovere assemblee itineranti per socializzare le conoscenze e provare a combattere la vulgata corrente che l’inceneritore è la soluzione, ottimale per pochi, finale per tutti gli altri.
Vi allego il volantino di costituzione del nostro Osservatorio con l’invito ai singoli e ai gruppi a contattarci.
INCENERITORE ?????? NO GRAZIE !!!!!

Il pericolo che questo avvenga davvero si fa sempre più concreto.
Come si arriva a questa situazione?
Le norme vigenti prevedono che la redazione del piano rifiuti spetti alla Provincia, ma lascia alla Regione l’ultima parola.
Il Piano rifiuti 2008-2011, preparato dalla Provincia di Milano, che compensava il previsto aumento della produzione dei rifiuti, con un incremento della quota di riciclato, è’ stato una prima volta rigettato dalla Regione Lombardia nel 2007 perchè escludeva la costruzione di inceneritori. Ripresentato nei giorni scorsi, sarà probabilmente ancora rigettato perchè, pur non escludendo la costruzione di un nuovo inceneritore, cerca di porre delle limitazioni territoriali.
Le amministrazioni locali si sono pronunciate:
• nettamente contro l’inceneritore (Rozzano, Locate, Opera).
• nettamente a favore (Abbiategrasso).
• disponibili all’ascolto (Pieve).
Un gruppo di cittadini pievesi, stanco di assistere passivamente a questo teatro dell’assurdo, che gioca con quanto di più prezioso ci possa essere - la salute e il futuro nostro, dei nostri figli, della nostra terra- consapevoli che non possono delegare solo alle rappresentanze politiche e istituzionali la difesa del diritto alla salute e al futuro, hanno deciso di dar vita ad un
“Osservatorio permanente sull’Ambiente” (O.P.A.)
rivolto ed aperto a tutti coloro che condividono la necessità di tutelare la vivibilità di “un territorio che rappresenta un’esperienza forse unica a livello Europeo ” come recita il sito della Provincia di Milano.
Stati socialmente e tecnologicamente all’avanguardia, come Germania e Stati Uniti, hanno interdetto la costruzione di nuovi impianti di incenerimento.
La Germania ha cominciato a chiuderli prevedendo, entro il 2020, di eliminare anche tutte le discariche grazie ai suoi 64 impianti di recupero dei rifiuti (riciclaggio, differenziazione, trattamento bio-meccanico di TUTTI I RIFIUTI !!!). Solo i beneficiari dei profitti enormi, che la costruzione e la gestione di un inceneritore comporta, insistono nel dipingerlo come la soluzione ottimale.
E dove insistono per farlo? Nel Parco Sud!!!
• Dove sono presenti centinaia di allevamenti di bovini, suini, coltivazioni di cereali, riso, soia, vivai, numerose oasi floro-faunistiche;
• Dove l’Ente gestore ha promosso il “Progetto Marchio”, cioè la certificazione di qualità per le aziende che attuano un percorso di “sostenibilità” ambientale delle produzioni agricole;
• Dove quasi 200 aziende hanno aderito alle iniziative della “filiera corta” per vendere i loro prodotti senza gli aggravi di costi per il consumatore e per l’ambiente dovuti all’intermediazione e ai trasporti. Alcuni produttori hanno partecipato al recente Salone Internazionale del Gusto organizzato da Slow Food, la più importante vetrina mondiale per chi fa produzione di qualità.
Potrebbe mai convivere tutto questo con un inceneritore?
Nei pressi del più famoso e pubblicizzato inceneritore italiano, quello di Brescia, 18 allevamenti di bovini hanno dovuto sospendere la raccolta del latte perché contaminato da diossina.
I gestori dell’inceneritore hanno dato la colpa a “mangimi provenienti da fuori” (‘Brescia oggi’ del 10/1/2008), ma appena gli allevatori hanno smesso di alimentare le mucche con vegetali di produzione propria, i valori sono rientrati nella norma.
Ogni anno in Italia 50000 persone muoiono di patologie legate all’inquinamento atmosferico. Di queste, quasi 30000 nella sola pianura padana, la regione più inquinata d’Europa.
Un nuovo inceneritore servirebbe solo ad aggravare questo macabro record.
Articolo 32 della Costituzione Italiana
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti […].
Pieve Emanuele – Parco Agricolo Sud
Coordinatore
peppe.ambrosio@gmail.com