Un progetto comunale contro la crisi

. giovedì 5 marzo 2009
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La Crisi è anche qui. Anche nella nostra cittadina la quale economia si basa prevalentemente sulla piccola media impresa presente nelle tre zone industriali del paese.
Basta chiedere in giro a chi lavora in quelle fabbriche per capire come la situazione sia pesante e il futuro poco roseo.
Certo un'amministrazione comunale non potrà vincere da sola la battaglia della crisi globale che inevitabilmente sta investendo anche il nostro territorio.
Quello che si può e che si deve fare è avere un piano e un progetto sociale ed economico per limitare la crisi e per uscire con un comune all'avanguardia.
Quella che va cambiata è la mentalità con la quale si amministra. Anzi, non bisogna più parlare di amministrazione ma di cambiamento e creazione di valore. Se il valore non può più arrivare dallo Stato centrale ci sarà ben poco da amministrare.
Non sto certo parlando di una folle autarchia comunale ma di fare tutto il possibile nel piccolo di un comune. Ecco alcuni esempi di proposte che sono già state attuate in altri comuni:

  • Installazione di impianti fotovoltaici su tutti gli edifici comunali per alimentarli quando possibile e per immettere energia nella retedel gestore quando prodotta in eccesso
  • Uso di alimentari il più possibile acquistati da produttori agricoli operesi nelle scuole comunali.
  • Internet veloce e gratis per tutti o almeno per tutte le attività commerciali e industriali.
  • Finanziamenti e/o sgravi alle nuove imprese aperte da giovani
  • Finanziamenti e/o sgravi fiscali a tutte le imprese che investono in teconlogie "verdi" o d'avanguardia e in misura minore a quelle già presenti che installano impianti fotovoltaici e riduconoi consumi energetici
  • Pretesa in ogni maniera possibile dell'allargamento della via Ripamonti e di un collegamento rotabile con il Comune di Milano (fa risparmiare gli operesi sulla mobilità e riduce l'inquinamento)
  • Organizzazione di un banco alimentare e di altri beni fondamentali nel quale i cittadini più fortunati donano a quelli rimasti senza lavoro (il Comune può anche contribuire)
  • Organizzazione di gruppi d'acquisto comunali di beni agricoli e alimentari prodotti dalle aziende del territorio
Queste solo alcune idee. Aspettiamo le vostre e sopratutto quelle dell'Amministrazione comunale.

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